martedì 19 giugno 2012

Germoglio #6: Notte prima degli esami.


Notte prima degli esami?
...
Il titolo è banale, lo so.
Ma che altro avrei potuto scrivere?
Notte prima dell'inizio della fine?
Notte prima del non so niente?
Notte prima dell' avrei dovuto iniziare a ripassare molto tempo prima?
In realtà non è una notte.
Personalmente è da qualche giorno che penso: Mercoledì inizio.
I conti alla rovescia su Facebook si sono sprecati, i link anche.
Ma da questa mattina... lo percepisco, quasi, quanto possa essere vicino.
Dannatamente vicino.
Probabilmente si è data troppa enfasi a questo fatidico -che poi fatidico non è- giorno, ma è qualcosa di unico, che molto probabilmente non si riproverà.
Ma allora, quali sono queste emozioni?
Forse sarò anormale o forse è solo uno stupido meccanismo di difesa ma.. non provo nulla.
Solo della rimembranza, rimembranza di quando ero in macchina con mia madre e poi correvo su per le scale -sì, ero in ritardo- e mi sedevo all'ultimo banco con la mia prima compagna del primo giorno del primo liceo.
E mi sembrava tutto così lontano, così da grandi.
E ora invece l'unica emozione che provo è sgomento, sì, per come il tempo passi veloce e paura, sì, per come tutta la mia vita potrebbe passare così, e incoscienza, sì, perché in fondo così grande non lo sono diventata.
Ecco la mia notte prima degli esami.
A cena ho mangiato pietanze normalissime e oggi non ho fatto nessun mega-party in nome di quella adolescenza che se n'è andata via. 
Perché vi dirò: io ancora mi sento adolescente.
E domani sarà ancora così, e ancora e ancora.
Forse per sempre. 
Perché non sarà da un giorno all'altro che le dirò addio, né per l'incombere di nuove responsabilità.
Semplicemente, quando il mondo mi inghiottirà, mi sentirò adulta.
E no, non sarà domani.

venerdì 15 giugno 2012

Germoglio #5: Dolce&Gabbana 100 euro? No, grazie.

Oggi ho sentito un urgente bisogno di una lavanda gastrica.
Perchè?
Che donna sana di mente afferma di non voler comprare un vestito scontato perchè... scontato?
Davvero esiste gente così ottusa che valuta la merce in base al prezzo?
Scusate, questa era una domanda vergognosamente retorica.
Ebbene sì. Come quei ristoranti dove è tutto più buono perché il piatto pesa pochi grammi.
Signori, ma vogliamo svegliarci?
Cerchiamo di andar un po' oltre le apparenze ed andare dritti verso ciò che importa davvero: la qualità.
Dunque no, se non fanno la pubblicità in tivì del sugo, dello shampoo, del cellulare, del profumo o della marca di abiti (più che pubblicità oramai sono cortometraggi) non vuol dire che il prodotto non è buono. Sarebbe bello -o forse utopico- essere un po' meno suggestionabili. 
Magari, annaffiando quella piantina che è a noi nota come autonoma capacità decisionale